Don Parolin già nel 1970 per il CSI: lo sport è Incarnazione e missione!
Don Giuseppe Parolin fu consulente del CSI dal 1960 al 1961 e poi nuovamente dal 1966 al 1970. Ci piace ricordarlo richiamando alcuni stralci della sua lettera scritta al momento del congedo dall’associazione (il CSI di Vicenza) indirizzata soprattutto ai preti. Crediamo possa essere di un certo interesse ancora oggi.
Scriveva Don Giuseppe Parolin: «Conosco nei nostri preti e conto degli amici preti che si vergognerebbero di “sporcarsi” le mani e di “perdere” tempo fra gli sportivi. Il mondo dello sport per loro è evasione dalle “cose serie”, dai servizi di impegno della Chiesa e della società. Se qualcosa vale nello sport (spesso ridotto al calcio) nulla valgono lo sport femminile e il CSI. Pero non si creda che stia facendo il difensore d’ufficio di preti “tuttosport”. Per me si tratta di sensibilità ai valori e di coerenza: trascurare i valori, cultura politica, educazione sociale (e altro), o trascurare il valore sport è lo stesso; e sotto l’aspetto religioso mi sembra un’offesa e una incoerenza verso il Mistero dell’Incarnazione. Forse il Figlio di Dio si è incarnato per assumere solo alcune realtà, alcuni valori e non tutta la creazione?
È strano e triste che la meditazione dell’Incarnazione abbia condotto noi preti “a disincarnarci”. Dico questo non perché una sensibilità e una attenzione al problema sport ci farebbe più moderni, ma solo perché si ci dimostreremo maggiormente fratelli e pastori, maggiormente segno di una chiesa a cui niente dell’umano genuino è estraneo. Come prete non ho trovato difficoltà o ripugnanza a celebrare l’Eucarestia sulla gradinata di un campo sportivo e a confessare ai bordi della pista in terra rossa».
Si tratta della lettera del 6 ottobre 1970 pubblicata sul notiziario del Comitato provinciale del CSI e firmata da Don Giuseppe Parolin mancato nel mese di gennaio 2023.