La Stagione dei Cross
La bellezza delle campestri. Siamo nella stagione delle campestri e parte il Campionato con le prove provinciali e regionali. Poco importa se la prima, a Trissino è stata rinviata per il maltempo. Sono gare dal fascino particolare. L’ambientazione nella natura, sui prati ai margini di campi di coltivazione, a fianco di fossi, o di filari di viti spoglie da riassettare, o nei tratti di bosco con il terreno di foglie che frusciano al passaggio, con il suolo fangoso e pesante per piogge recenti oppure duro e infido , mentre l’aria frizzante rende il fiato a sbuffi vaporosi, nella bruma gelida o con il sole che se c’è non pare vero, ebbene, un insieme e un’atmosfera dal sapore magico.
Ma il bello di queste competizioni, che non richiedono strutture e impianti fissi, è la corsa libera, naturale, spontanea, senza vincoli di stili, dove il campione corre assieme a quello lento, magari alla prima esperienza, o al grassottello o al ragazzo down. Il via è uguale per tutti, sarà il percorso a fare la selezione, ma è una fatica e una festa corale per tutti. Sembra una disciplina individuale perché ognuno fa i conti con il proprio fisico e le proprie forze , ma la si vive e condivide collegialmente assieme alla propria società come fosse sport di squadra. Ai bordi, al di là del tracciato , è tutto un tifo di incoraggiamento di compagni e famigliari, in un clima gioioso. Non c’è il tifo “contro”, il tifo cattivo offensivo o men che meno razzista, c’è solo e tutto il tifo “per”. E’ lo sport bello, puro, di festa, certamente il più semplice e naturale, forse per questo molto partecipato.