Oratori e Sport
Nell’inserto “Young Sport” del Giornale di Vicenza della scorsa settimana c’era un ampio servizio dedicato allo sport negli oratori. Ove quel gioco nel campetto era trattato più con la nostalgia di un tempo che non con la situazione della realtà dei nostri giorni. Un luogo dove un tempo c’era “un prete per chiacchierar” e dove hanno trovato fucina di crescita tante generazioni anche di campioni. Un posto che ora però deve reinventarsi par dare una risposta a una società che cambia pelle. Che tuttavia rimane e deve rimanere un punto e un modello di riferimento. Uno spazio fisico e mentale ove lo sport e il gioco sono un polo di attrazione, ma con precise modalità e obiettivi di educazione.
La realtà attuale ci dice che negli oratori ancora attivi, mentre tanti altri non ci sono più, lo sport e il calcio in particolare, hanno due tipologie di applicazione. O è lasciato alla libera spontaneità e casualità, senza un progetto e una programmazione e ove i ragazzi frequentano saltuariamente senza alcun impegno, oppure è appannaggio di società affiliate alla Federazione che hanno rigide regole di appartenenza e finalità agonistiche, anche con intenti educativi, ma avulsi e non coerenti con la mission della comunità cristiana che li ospita.
Manca una terza via, quella di uno sport organizzato, con dirigenti e animatori, ma a soglia bassa, ove il brocco non viene emarginato, e con precisi scopi educativi integrati pienamente nella vita dell’oratorio. E’ questa terza via che da tempo promuove e propone con forza e con fatica la nostra Associazione e che finora inspiegabilmente e amaramente non ha trovato ascolto e accoglienza.