Educatori
A Siena, una mamma ha scoperto casualmente nel telefonino del figlio tredicenne una rete di chat di adolescenti che si scambiavano , tra l’incosciente e il perverso, contenuti a sfondo nazista, razzista e pornografico. Dal fatto sconcertante è’ emerso quello che è stato definito un fallimento educativo che fa pensare ad una emergenza, ove la carenza della presenza di adulti di riferimento, ovvero di persone che si pongano con consapevolezza un compito educativo, è una delle cause principali.
Un adulto dinanzi ad un ragazzo è innanzitutto, volente o nolente, un trasmettitore di senso, di ideale, di prospettiva. I giovani, al di là della scuola, trovano rare occasioni di passare del tempo con adulti. Tranne che per quella fascia di ragazzi che partecipano ad attività sportive o artistiche o religiose. A casa è raro, e si sa che a un certo punto l’influenza dei genitori diventa fragile. E così molti tendono e fanno branco, ovviamente tra loro, lontano da adulti, spesso con conseguenze negative.
Eppure là dove qualche adulto ha il coraggio di porsi come guida e accompagnamento, i ragazzi riconoscono il valore della cosa. Ecco, allora, nel caso che più ci riguarda, il ruolo importantissimo di allenatori e di dirigenti sportivi, tanto più se sanno stare con loro con amore e dare dritte educative di alto profilo.