Sport e Genitori
Notizia da prima pagina. Sul GdV della settimana scorsa : “Baby calciatore riporta la pace tra genitori ultrà”. Dopo un gol annullato, in una partita tra esordienti, dagli spalti si alzano cori insistenti di urla e proteste. A quel punto un giocatore di 11 anni, senza esitazioni, si avvia verso la recinzione e ad alta voce chiede : «Per cortesia, basta, smettetela, lasciateci giocare . Siamo qui per divertirci!» Il suo invito viene appoggiato da tutti gli altri giocatori e la partita riprende con i genitori ammutoliti che non si sarebbero aspettati che fossero i loro figli ad “insegnare” come ci si dovrebbe comportare in una partita di calcio.
La scena è consueta nelle partite tra giovanissimi. Genitori che urlano, protestano, beccano, ora l’arbitro, ora l’allenatore e litigano tra loro. Non poche società hanno anche affisso cartelli che invitano i genitori a fare i tifosi correttamente. Qualcuno dice, rassegnato, che è un segno dei nostri tempi.
Viene da chiedersi: perché non coinvolgere questi genitori e renderli partecipi e corresponsabili di un progetto educativo, dove lo sport è concepito in modo sereno, fatto di rispetto e di umanità, e il risultato è ciò che conta meno?
Vale per il calcio, ma per tutti gli sport.